Lampo e Pappi, una storia ancora da scrivere – da Il Secolo XIX

Lampo e Pappi, una storia ancora da scrivere – da Il Secolo XIX

Lampo e Pappi, una storia ancora da scrivere

Genova – Un’amicizia può nascere ovunque e non conta da dove vieni e nemmeno dove stai andando. Quando poi “si va” insieme, tutto il resto è relativo. Anche se sei nato (forse) in una discarica e lei, la tua compagna di viaggio, è stata abbandonata da piccola. E non conta, soprattutto, di che specie sei.

Perché questa è la storia di due cani, è bene scriverlo subito, che cercano un’adozione. Come tanti in tutta Italia e nella nostra regione. Si racconta di loro perché rappresentano un racconto di tanti racconti. E per ora quella di Bello Lampo (lui) e Pappilon (lei) è una storia quasi felice, perché c’è qualcuno che si sta occupando di loro in quella che sembra una “costante attesa di”, e nonostante abbia origine nella miseria della nostra umanità e in tutta la bellezza della loro “persona”.

Nel video: Bello Lampo e Papillon in visita al centro “B Dog” sulle alture di Bolzaneto in Via alla Chiesa di Geminiano a Genova giocano con altri cani

C’è un video di un intervento all’ultimo TedX LakeComo di Angelo Vaira, che sul suo sito ThinkDog si definisce “agevolatore della relazione col cane”, in cui il dog trainer spiega proprio il concetto di “personalità” applicato agli animali.

Video: l’intervento di Angelo Vaira al TedX che si è tenuto sul lago di Como

Attraverso delle immagini, Vaira dimostra che l’empatia non è un’emozione solo umana. E’ un “mettersi in relazione” che hanno anche le altre specie, non solo la nostra. Sono mutamenti del “volto” che esprimono quello che provano, movimenti del corpo che mandano segnali sempre molto chiari. Quelli che una delle “guru” del mondo della cinofilia, Turid Rugaas, ha denominato appunto “segnali calmanti” e i cui insegnamenti fanno parte anche dei metodi che si utilizzano nel centro di educazione cinofila B Dog fondato da Valentina Biedi sulle alture di Bolzaneto, dove Pappilon e Bello Lampo passano alcune ore a settimana. E quei segnali sta solo a noi umani essere capaci di interpretarli. O, forse, semplicemente, sta a noi capire che a volte bisogna solo prendersi del tempo e osservarli.

“Lampo” e “Pappi”, come vengono chiamati dai volontari i due meticci che sono ospitati all’associazione Buoncanile di Genova, sono arrivati dalla Sicilia pochi mesi fa attraverso il “progetto Palermo”. Entrambi di circa un anno e mezzo, alle loro zampe hanno un passato in fondo uguale a quello di tanti altri cani.

Bello Lampo non è il nome di una discarica. Ma di un piccolo, grande cane.

Bello Lampo

Lui prende il nome dalla discarica del capoluogo siciliano dove è stato trovato. E’ molto mite, impaurito dagli umani ai quali poi, però, cede con fiducia. E’ un amico speciale per gli altri suoi simili: convince tutti al gioco, fa tornare cuccioli anche cani “attempati” che vengono conquistati dalla sua fantasia. Perché quando gioca, quel “canetto” che sembra uscire da un cartone animato con i suoi occhi grandi, la testa tonda e le zampe paffute, è come se volasse su tutti i problemi del mondo.

E non solo sui suoi: fatti di brutti ricordi che non possono essere condivisi con gli umani ma che possono essere “capiti” ascoltandolo quando abbaia con una voce che fa tenerezza, cercando di darsi un tono del quale, probabilmente, vorrebbe pure farne a meno. Di lui ne sa molto più di chiunque altro la sua migliore amica…

Pappilon, un’amica speciale

Pappilon era minuscola quando è stata abbandonata in un canile di Palermo. E’ finita da subito nello stesso box di Lampo e con lui, anche qui a Genova, condivide una “stanza” al Buoncanile. E’ una meticcia dallo sguardo fiero e sembra sempre sorridente. E’ sveglia e lo sa e fa di tutto per far sapere a chi le è vicino quanto è “cool”. Bacia molto lei e lo fa con una certa” professionalità”: si avvicina scodinzolando, convince a darle retta ed eccola che subito è tra le braccia di chi le è accanto, di fronte… insomma, “vicino vicino”. Questa “cana” non ha dubbi: gli umani sono proprio i suoi compagni ideali. E se hanno un po’ di cibo da condividere ancora meglio. Altrimenti, pare dire con quegli occhi scuri, va bene lo stesso.

Questa, brevemente, è la loro storia. In cui, però, mancano ancora altri protagonisti e che ancora non può essere scritta del tutto. E’ un racconto che non ha una fine e non l’avrà fin quando arriverà una controparte umana che entri in questo scrivere di anime e (altre) anime che si possono incontrare. Mai scontrare.

Nel video: Bello lampo e Papillon alle prese con una “giornata speciale” fuori dal canile

Articolo tratto da: Il Secolo XIX

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